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Il primo paesino delle Cinque Terre che si incontra provenendo da La Spezia è Riomaggiore (dista 7 minuti di treno dalla Stazione della Spezia Centrale). Riomaggiore è il borgo che, nel 1800, incantò ed incateno a sé i pittori macchiaioli che una volta scopertolo non riuscirono più a separarsene.
Le tipiche case del piccolo borgo hanno le facciate dipinte di colori diversi pastello, dal rosa antico, al rosa deciso, al rosa tenue, al giallo, al rosso sbiadito, al beige, ecc...
Il nome del paese deriva da un vecchio rio (piccolo fiume) che lo attraversa (il rio Maggiore), il cui alveo è stato coperto.
La tipologia di costruzione delle case è quella "a torre" di 3 o 4 piani, addossate le une alle altre per sfruttare meglio il poco spazio a disposizione, tutte con due entrate : una sulla facciata principale e l'altra sul retro, molto utile nell Cinquecento per fuggire agli attacchi da parte dei Pirati Saraceni.
Ogni casa ha il suo nome, che nel passato quando non esisteva ancora la numerazione civica, veniva utilizzato per distinguerle l'una dall'altra.
Dal mare questo piccolo borgo appare come un groviglio di case, una sopra l'altra, con terrazze verdi e con giardini dai quali spicca il giallo dei limoni, con una bianca chiesa ed un campanile sullo sfondo.
Dalla stazione ferroviaria di Raggiungendo ci si dirige verso Via Cristoforo Colombo, che è la via principale del paesino e che è costellata di ristorantini tipici, negozietti, bar, enoteche, piccole pizzerie, ecc...
Dal paesino di Riomaggiore inizia a dipanarsi lungo la costa la famosa "Via dell'Amore": una strada pedonale molto affascinante e pittoresca che collega, con una passeggiata di circa 25 minuti il secondo borgo delle Cinque Terre: Manarola. L'area delle Cinque Terre è un susseguirsi di piccole ed affascinanti insenature rocciose, baiette, scogliere, scogli piatti su quali sdraiarsi a prendere il sole e fare il bagno e dai quali partire per fare snorkeling nei fondali di un mare incontaminato. Lungo la Via dell'Amore. Questi affascinanti luoghi hanno incantato, nei tempi passati, importanti scrittori, pittori e poeti che si sono innamorati di questi angoli di paradiso e che li hanno decantati nei loro versi, in poemi e ritratti in famose tele. Telemaco Signorini, appartenente alla scuola dei macchiaioli, scoprì e si innamoro di Riomaggiore nel 1860 (vicino alla chiesa di Riomaggiore vi è una lapide che indica la casa dove risiedeva quando era a Riomaggiore). Sedotto dalla bellezza di questi luoghi non riuscì più a separarsene per sempre, e vi tornò a più riprese immortalando molti angoli delle Cinque Terre nelle sue tele.Tra le più belle opere di Telemaco Signorini: Chiacchiere a Riomaggiore, Veduta del paese di Riomaggiore, Riomaggiore vista dal Santuario. |
Visitare Riomaggiore
San Giovanni Battista: la chiesta fu fondata nel Novembre 1340 e successivamente ampliata nel 1870. Sempre nel 18710 venne rifatta la facciata, in stile neogotico, per sostituire quella crollata. Si possono ammirare quattro statue, risalenti al 1903, che rappresentano gli Evangelisti. Il soffitto ligneo della chiesa e l'organo meccanico (dell'Agati) sono risalenti al 1851.Un opera molto bella è il crocifisso ligneo del Maragliano risalente alla fine del 600. Attribuito a Domenico Fiasella è invece il dipinto la "Predicazione del Battista" (prima metà del 600). Il pulpito della chiesa risale al 1530 ed il bassorilievo raffigura San Martino che dona il mantello al povero, affiancato dai Santi Gioacchino e Anna.
Il Castello di San Rocco (anno 1260): è situato sul Colle di Cerricò ed è semplice raggiungerlo, basta percorrere la strada dal piazzale della chiesa oppure, se si parte dalla stazione, bisogna risalire per Via Signorini e poi percorrere una scalinata che conduce al Castello. Il Castello, agli inizi dell'800 venne riempito di terra e destinato a cimitero e tale restò fino a qualche decennio fa. A seguito di vari interventi di restauro il Castello è ora divenuto un centro di attività culturali e didattiche.
Accanto al castello si trova l'oratorio di San Rocco, (1840) edificato quando a Riomaggiore si propagava la peste. All'interno vi è un interessante trittico raffigurante la Vergine con il bambino ed i Santi, dipinto a tempera su tavola a fondo d'oro.
L'oratorio dei disciplinati: (XVI secolo). Al suo interno è conservato un trittico della seconda metà del 400 raffigurante una "Madonna col Bambino fra i Santi Giovanni e Domenico" ed una statua lignea detta "Madonna delle catene".
La Torre Guardiola: partendo dalla Marina di Riomaggiore si arriva ad una piccola e bella spiaggia di ciotoli. Sopra alla spiaggia inizia il sentiero naturalistico che conduce alla Torre di Guardiola. Il percorso dura circa 25 minuti. Eugenio Montale, innamorato di questi luoghi, ne descrive, nei suoi versi, alcuni scorci, tra i quali la Torre Guardiola. "dopo una parete che pare tuffarsi nell'acqua che ribolle e non lontano da quel tunnel più lungo dove il treno lentissimo si imbuca..." ecco un luogo straordinario, Torre Guardiola, sul promontorio di Punta Montenero, uno dei siti più incontaminati del Mediterraneo. Il Centro di osservazioni naturalistiche di Torre Guardiola vanta un'interessante percorso botanico, che guida alla scoperta della macchia mediterranea (leccio, ginestra, lentisco, euforbia, ginepro, salsapariglia, bocche di leone, campanule, piante medicinali come il timo e l'erba persica, robbia, trifoglio, alterno, ecc... e piante esotiche come il fico d'india, l'agave e perfino splendide orchidee. Quello di Torre Guardiola è uno di quei paesaggi fatti per rimanere impressi.
Le escursioni
La "Via dell'Amore": (Sentiero 2 - Sentiero Azzurro) che conduce da da Riomaggiore a Manarola in circa 25 minuti.Il sentiero inizia dietro la Stazione Ferroviaria del paesino di Riomaggiore.
Uscendo dalla Stazione ci si dirige a sinistra e si accede alla scala.
Con pochi passi si arriva sulla scogliera a strapiombo sul mare.La "Via dell'Amore" è stata scavata nella roccia negli anni '20 sfruttando gli acrobatici percorsi utilizzati dai cavatori durante la costruzione della Ferrovia La Spezia-Genova. Percorrendo il sentiero ci si imbatte in un suggestivo "Bar dell'Amore", (che offre alcuni tavolini all'ombra, e che ha alcune discese verso il mare) proiettato sopra la scogliera. La Via dell'Amore è costellata da agavi, pitosfori, fichi d'india, finocchio di mare, mimose, ruta, ginestra, erica, ecc...
E' un panorama mozzafiato, tra il cielo ed il mare , con il blu del mar ligure che spazia sino all'infinito. L'ultimo tratto della Via dell'Amore attraversa i vigneti terrazzati e rimane più alto della Stazione Ferroviaria del paesino di Manarola. Per scendere al secondo paesino delle Cinque Terre (Manarola) bisogna percorrere una galleria pedonale lunga circa 100 metri, affrescata dagli allievi dell'Accademia di Brera, guidati dal Maestro Lino Marzulli. A Riomaggiore e Manarola si trovano i Centri di accoglienza e di informazione del Parco Nazionale delle 5 Terre dove si possono acquistare i biglietti per l'accesso al sentiero n.2 e per l'uso dei pulmini ecologici del parco e degli ascensori.
Il Santuario di Nostra Signora di Montenero: Sentiero 3.
E' un'escursione molto affascinante, parte dal paese di Riomaggiore ed arriva al Santuario di Nostra Signora di Montenero che appare proteso sul mare come la prua di una nave.
La tradizione narra che gli abitanti, per non far cadere nelle mani dei pirati l'immagine della Madonna, la nascosero sottoterra e, sul luogo del ritrovamento del quadro, un centinaio di anni dopo, sgorgò una fontana. L'edificio del Santuario di Nostra Signora di Montenero è stato ristrutturato nella seconda metà del Settecento e nell'800 l'Architetto spezzino Piaggio ne ridisegnò la forma, con tre navate divise dai pilastri.
Per raggiungere il santuario bisogna imboccare il sentiero n°3 che ha inizio dal nucleo storico del paese del paesino di Riomaggiore. Si risale il Rio Major, camminando su di un bel selciato che tra i muretti a secco, vigneti ed orti fino ad arrivare ad un vecchio ponte in pietra ed a un bivio. Giunti al bivio si deve andare a destra iniziando a salire per un ampia scalinata.
Il sentiero, dopo aver attraversato la strada litoranea, continua senza particolari impennate. Era la strada che veniva utilizzata dai pellegrini per arrivare fino al Santuario, e nel bosco al di sopra della strada si può scorgere una fonte (la fonte Giàndran) che sgorga flebile dentro una grotta, tutt'ora funzionate, alla la quale si dissetavano e si ristoravano durante la salita al Santuario. Bisogna proseguire per il sentiero fino a raggiungere il piazzale del Santuario.
Il Santuario di Nostra Signora di Montenero è ubicato in una posizione panoramica ed è circondato da pini. Dal belvedere si domina tutta la parte orientale della costa.
Si può raggiungere il Santuario anche in modo molto romantico: utilizzando una carrozza a sei posti trainata da cavalli. La partenza della carrozza è a "Case Pianca", appena sopra Volastra e sotto il monte "Le Croci" ed il suggestivo percorso si snoda tra boschi di pini, lecci e macchia mediterranea.
La grotta dell'Eremita:
E' un'eremo, costituito da due grotte, che Don Andrea Fresco scavò tra la fine dell'800 ed i primi del 900 per ritirarsi a meditare e pregare. Sono visibili le nicchie, i sedili e le sculture ricavate da Don Andrea Fresco nella roccia. Per arrivare alla grotta bisogna seguire il sentiero che parte nei pressi di Piazza Castello (da Via Aldo Rollando) e che, dopo aver superato un ponticello, sale lungo la scalinata che si inerpica tra i vigneti. Un rudere indica il punto di partenza di una vecchia scala scendendo la quale si arriva alla grotta. Dalla grotta dell'Eremita si gode di un panorama spettacolare sulla costa sottostante.